Kintsugi, l’arte segreta di riparare la vita

L’arte del Kintsugi
Il libro che tenete tra le mani vi invita a scoprire e a esplorare l’arte del kintsugi in tutte le sue sfumature. Questa antica tecnica, sviluppata in Giappone a partire dal quindicesimo secolo, consiste nell’utilizzare un metallo prezioso per riunire i pezzi di un oggetto di ceramica rotto, rendendolo così un’opera d’arte unica ed evidenziandone le crepe anziché nasconderle.
Una filosofia profonda
La filosofia profonda del kintsugi, però, va ben oltre la semplice pratica artistica, e ci parla di guarigione e resilienza. Riparato con cura, l’oggetto danneggiato pare accettare e riconoscere i propri trascorsi e paradossalmente diventa più forte, più bello, più prezioso di quanto non fosse prima di andare in frantumi. Una metafora che, dipanandosi, illumina di nuova luce ogni processo di guarigione, riguardi esso una ferita fisica o emotiva.
Unici e preziosi
Così come la ceramica prende vita attraverso le linee di frattura, così anche noi possiamo imparare l’importanza della fragilità per crescere attraverso le nostre esperienze dolorose, valorizzarle e capire che sono proprio queste a renderci unici e preziosi.
Recensione del libro
Articolo del Huffington Post
« Vuoi riparare la tua vita? Impara l’arte giapponese del kintsugi, per valorizzare ferite e fragilità Le 6 tappe del lento cammino da seguire per una completa guarigioneQuando un oggetto si rompe, il primo impulso è quello di buttarlo. Ma potrebbe essere un’occasione persa. E vale lo stesso anche per noi, per quelle volte in cui ci sentiamo ridotti in mille pezzi. Almeno secondo i giapponesi, che all’arte dell’aggiustare hanno dato un nome, kintsugi. Letteralmente si traduce « riparare con l’oro ». Un processo lungo, che richiede precisione e che si sviluppa in fasi che possono durare anche mesi. Céline Santini spiega che il kintsugi è l’arte di esaltare le ferite e non riguarda solo i vasi preziosi. Può considerarsi una forma di arte terapia che aiuta a trasformare le ferite in punti di forza, gli scossoni della vita in esplosioni di gioia. « Proprio come un oggetto rotto viene aggiustato con cura – spiega l’autrice di Kintsugi – attraverso la pratica del kintsugi, anche voi meritate di essere ricostruiti con l’oro. Scegliendo di aggiustare cosa è danneggiato, non solo ne riconosciamo il valore, ma sviluppiamo un attaccamento ancora più forte nei suoi confronti. Decidendo di riprendere in mano la nostra vita nonostante i dolori che ci hanno spezzati significa farci un dono immenso: l’autostima ». In sostanza si tratta di fare un passo indietro e guardare le cose che ci sono successe da una prospettiva diversa: e se anziché nascondere le fratture invece le esaltassimo? Che la vostra ferita sia fisica o emotiva l’energia del kintsugi può sostenervi e accompagnarvi nel processo di guarigione. Un cammino che richiede cura e pazienza ma che non è difficile da seguire. (…) Leggi l’articolo completo del Huffington Post
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